Assegno postale

Assegno postale vidimato

L'assegno postale vidimato è un mezzo di pagamento che offre maggiori garanzie a chi lo riceve rispetto ad un assegno normale. Questo particolare titolo prevede la copertura garantita e viene emesso dall'Ufficio soltanto dopo che il cliente che lo richiede ha sul proprio conto corrente postale la somma a copertura. Generalmente utilizzato per pagamenti effettuati a persone che non risultano titolari di nessun conto corrente, l'assegno postale vidimato può essere presentato in qualsiasi momento per la riscossione presso l'ufficio postale prescelto. Si tratta di uno degli strumenti di pagamento più sicuri, che offre garanzia a prezzi estremamente contenuti. L'emissione di ogni assegno postale vidimato infatti comporta un addebito di €. 0,62. L'assegno vidimato è pagabile entro i due mesi successivi all'emissione. Coloro che gestiscono il proprio conto BancoPosta online e che effettuano un numero notevole di pagamenti con assegni (fornitori, dipendenti, ecc.) possono richiedere al proprio ufficio postale il servizio di vidaut. L'ufficio stesso penserà a compilare l'assegno e recapitarlo al proprio cliente oppure direttamente al beneficiario.
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Assegno postale circolare

L'assegno postale circolare possiede molte analogie con l'assegno postale vidimato. Entrambi infatti necessitano di copertura dell'intero importo prima della loro emissione, garantendo così a chi li riceve la disponibilità del denaro. Entrambi riportano il luogo e la data di emissione, il nome del beneficiario e la firma di un funzionario dell'ufficio postale, a conferma della promessa dell'istituto di pagare a vista la somma indicata. L'assegno postale circolare può essere successivamente incassato dal beneficiario in un qualsiasi ufficio postale, dietro presentazione di un documento di identità. Oltre al cambio in denaro l'assegno può essere depositato sul conto corrente, se il beneficiario è correntista BancoPosta, con valuta del giorno di presentazione (come avviene per il denaro contante).

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Assegno postale non trasferibile

Tutti gli assegni emessi da ogni ufficio postale prevedono la clausola di "non trasferibilità" prevista dalle vigenti disposizioni di legge per assegni di importo superiore a €. 1.000,00. Gli assegni che i correntisti hanno a disposizione nel proprio blocchetto hanno pertanto racchiusa implicitamente tale clausola per tutelarli da eventuali dimenticanze. L'assegno postale non trasferibile deve essere obbligatoriamente presentato all'incasso dal beneficiario, che potrà decidere se ottenere in cambio denaro contante oppure versarlo a sua volta sul proprio conto corrente bancario o postale. Il beneficiario non potrà in alcun caso utilizzarlo come forma di pagamento per i suoi acquisti, girandolo ad altre persone. Tuttavia, in caso di necessità di assegno per un importo fino a €. 999,99 che possa successivamente essere trasferito il titolare di un conto BancoPosta può richiedere al proprio ufficio un assegno circolare postale privo della dicitura "Non trasferibile".


Come compilare un assegno postale

Un assegno postale è come quello bancario un titolo di credito, per cui la sua compilazione deve seguire i requisiti richiesti dalle leggi vigenti. Innanzitutto occorre indicare in alto il luogo e la data di emissione. A fianco alla data indicare l'importo in cifre, compreso di decimali preceduti da una virgola. I decimali devono essere indicati anche in caso di cifra intera (esempio €. 2.500,00). Poste Italiane consiglia ai propri correntisti di far precedere e seguire la cifra dal simbolo cancelletto, perché nessuno possa modificarne l'importo (esempio #2.500,00#). Sotto la dicitura "A vista pagate per questo assegno postale n." deve essere trascritto l'importo in lettere. In questo campo occorre inserire, dopo l'importo degli euro, una barra seguita dai decimali in numero (esempio duemilacinquecento/00). Per concludere occorre riportare sull'assegno il nome del beneficiario e la firma del traente. Occorre infine ricordare che, in caso di discordanza tra l'importo in cifre e quello scritto in lettere verrà riconosciuto sempre tra i due l'importo minore.




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