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Il risparmiatore che non ama il rischio, vuole conservare integro il suo capitale e dormire tranquillo senza vivere in tensione per imprevisti crolli di borsa, sceglie di investire il suo capitale nella sottoscrizione di buoni fruttiferi ordinari. Il buono fruttifero ordinario ha una scadenza lunga, vent'anni e un tasso d'interesse che cresce nel tempo. Dopo un anno dalla data di emissione, vengono riconosciuti gli interessi maturati fino al momento del ritiro che può avvenire anche prima della scadenza del buono. Essendo una forma d'investimento che riconosce un basso tasso d'interesse, conviene tenere il capitale investito per lungo tempo, se nel frattempo esce un nuovo prodotto finanziario, si può sempre ritirare il buono, prendere gli interessi maturati e investire il capitale in maniera diversa.
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Per il calcolo del buono fruttifero ordinario non bisogna fare tanti calcoli matematici, basta andare sul sito delle Poste. Nella home page si clicca sulla voce "Finanziari", si seleziona la voce "Libretti e Buoni Postali" quindi si digita su "Risparmio Postale Online" in fondo c'è una sezione dedicata al calcolo del buono. Per conoscere quanto vale il buono si clicca sulla finestra "Quanto vale il mio buono?". Si apre una pagina dove bisogna inserire i dati del buono fruttifero postale in possesso. Occorre mettere la tipologia del buono, la data di emissione, la data di rimborso e l'importo sottoscritto. Si clicca su "Calcola" e compare un prospetto dove viene riportato il valore del buono al momento del ritiro compresi gli interessi maturati fino a quel momento e al netto della ritenuta fiscale che è del 12,50%. In questa maniera si conosce in tempo reale il valore effettivo del buono.
Il buono fruttifero a termine è un'altra tipologia di buono che dal 2003 non è più sottoscrivibile. In questo caso il capitale restava investito a lungo termine e veniva liquidato alla scadenza del titolo. Il tasso di interesse era alto, il capitale garantito. Il rimborso poteva avvenire anche prima della scadenza, ma veniva riconosciuto un tasso d'interesse molto ridotto, come riportato nella tabella inclusa nel foglio informativo. L'investimento era redditizio solo se il capitale si lasciava custodito fino alla scadenza del buono. Più la scadenza era lunga e più l'interesse era alto. Al momento della liquidazione del titolo veniva calcolata la ritenuta fiscale del 12.50%. Per poter sottoscrivere i buoni fruttiferi a termine era richiesto il possesso di un libretto postale, dove regolare le operazioni di rimborso.
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