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Il prestito tra privati italiani può essere fruttifero o infruttifero, a seconda che si applichino o meno interessi. In mancanza di una specifica pattuizione che ne determini la misura, si applica il tasso di interesse legale. Il tasso legale viene determinato annualmente sulla base dell'andamento dell'inflazione (attualmente è fissato allo 0,5 per cento). Il tasso può essere fisso o variabile. In ogni caso non può superare il cosiddetto tasso soglia (o tasso di usura). La soglia di usura viene determinata usando come riferimento il tasso di interesse medio applicato nel mercato creditizio. Questo viene aumentato nella misura di un quarto, più ulteriori quattro punti percentuali. Nel caso in cui risulti che il tasso di interesse pattuito supera il tasso soglia, non sarà dovuto alcun interesse (nemmeno nella misura legale).
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Anche il prestito tra privati italiani può essere subordinato al rilascio di una garanzia. Può trattarsi di una garanzia personale (fideiussione) oppure reale (pegno o ipoteca). Il fideiussore è una terza persona che si obbliga a pagare quanto dovuto in caso di inadempimento del debitore principale. La fideiussione può essere rilasciata con o senza il beneficio di escussione. Nel primo caso, chi vanta il credito potrà agire nei confronti del fideiussore soltanto dopo avere inutilmente tentato il recupero mediante azione esecutiva nei confronti del debitore principale; nel secondo caso sarà invece sufficiente che il debito non venga pagato alla scadenza. La garanzia reale consiste nel mettere a disposizione un bene (mobile, nel caso del pegno, immobile, nel caso dell'ipoteca) su cui il creditore possa soddisfarsi qualora il debitore non paghi. Non costituisce, tecnicamente, una garanzia il rilascio di una o più cambiali, ma in qualche modo avvantaggiano il creditore in quanto gli consentono di avere un titolo immediatamente esecutivo per agire contro il debitore nel caso in cui non paghi il debito alla scadenza pattuita, con risparmio di tempo e di spese legali.
La nuova frontiera del prestito tra privati è quella del cosiddetto social lending o peer-to-peer lending, dove l'incontro tra la domanda e l'offerta di finanziamenti avviene tramite piattaforme online (che percepiscono una commissione). In Italia attualmente operano nel settore soltanto due società, Smartika e Prestiamoci, entrambe soggette alla vigilanza della Banca d'italia. Si stima che il tasso d'interesse applicato nelle piattaforme di social lending sia di circa due punti percentuali più basso rispetto ai prestiti bancari tradizionali, e ciò lo rende piuttosto conveniente per chi ha bisogno di richiedere un prestito. D'altro canto, queste piattaforme sono convenienti anche per chi ha denaro da investire ed è interessato ad un investimento redditizio, pur se con qualche livello di rischio. Il rischio, d'altra parte, non è poi così elevato, dal momento che la somma che il prestatore investe nella piattaforma non è concentrata in un solo prestito, ma viene divisa in piccole frazioni, in modo da distribuire il rischio d'insolvenza dei singoli debitori tra la massa degli investitori che aderiscono alla piattaforma.
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