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Questo è l'eterno dilemma per chi si appresta a richiedere un mutuo casa: meglio la sicurezza del tasso fisso oppure vale la pena rischiare con il tasso variabile?Storicamente il tasso variabile è sempre stato più conveniente del fisso, con un problema: a causa delle fluttuazioni dell'indice Euribor al quale è agganciato il tasso variabile, in alcuni periodi la rata del mutuo può raggiungere importi molto alti. Pertanto prima di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile è bene assicurarsi di poter fronteggiare dei rialzi anche notevoli della rata iniziale. In questo momento l'Euribor è al suo minimo storico, quindi salirà anche se nessuno può dire esattamente quando e con che rapidità. Per finanziamenti di breve durata è quindi un'occasione da prendere al volo, per quelli a lungo termine meglio il tasso fisso.
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Da sempre i giovani, soprattutto se con contratto di lavoro precario, hanno molte difficoltà ad ottenere un mutuo casa. Con il fondo di garanzia mutuo giovani coppie, destinato a coloro che non abbiano ancora compiuto i 35 anni, è lo Stato che fa da garante ai richiedenti, agevolando quindi la concessione del finanziamento da parte dell'istituto di credito a cui ci si rivolge. Alcune banche inoltre accettano di erogare anche il mutuo al 100% del valore dell'immobile, permettendo così anche a chi non ha da parte un capitale da anticipare di poter realizzare il suo sogno di comprare casa. Per chi ha invece la possibilità di fornire un anticipo sostanzioso, molte banche offrono degli spread agevolati sia sui finanziamenti inferiori al 50% rispetto al valore dell'immobile, sia sui mutui con una durata inferiore ai 10 anni.
I mutui prima casa sono soggetti a diverse agevolazioni. Prima di tutto l'iva è al 4% per l'acquisto direttamente dal costruttore e al 2% per l'acquisto da privati, mentre l'imposta sostitutiva sul mutuo è dello 0,25% invece che il 2%. L'imposta ipotecaria è pari a 168,00 euro indipendentemente dal valore dell'immobile. Inoltre gli interessi passivi del mutuo sono deducibili per tutta la durata del finanziamento nella misura del 19% del totale corrisposto durante l'anno. Nell'agevolazione vanno inclusi anche i costi di istruttoria e perizia per il mutuo e le spese notarili. Se inoltre l'immobile è anche soggetto a ristrutturazione è possibile recuperare il 50% delle spese in dieci anni fino ad un massimo di 10.000 euro, con l'iva al 10% per tutte le prestazioni di servizi, e il 50% delle spese per il mobilio fino ad un massimo di 5.000 euro.
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