Calcolo interessi legali
Il calcolo interessi legali effettuato sulla base dell'anno commerciale, in cui venivano considerati dodici mesi di trenta giorni ciascuno, era utilizzato in passato per la facilità di calcolo che non teneva conto di tipologie particolari presenti invece nell'anno civile (mesi con un numero diverso di giorni e anni bisestili). Con i nuovi software il conteggio è stato semplificato ed oggi tutti i soggetti effettuano il calcolo interessi legali sulla base dell'anno civile composto da 365 giorni. La formula utilizzata per il conteggio è pertanto formata dalla moltiplicazione del capitale per il tasso legale e per i giorni di ritardo. Il risultato così ottenuto deve essere diviso per 365. L'importo risultante dalla suddetta operazione costituisce l'interesse che la parte ritardataria dovrà corrispondere a titolo di risarcimento.
Il calcolo interessi legali può essere effettuato,
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prosegui ... , oltre che su base annua, anche con scadenza trimestrale o semestrale. La data di inizio per il conteggio degli interessi su base annua è fissata al 1 gennaio, su base semestrale al 1 gennaio e al 1 luglio, mentre su base trimestrale a queste scadenze vengono aggiunte anche il 1 aprile e il 1 ottobre. La data di decorrenza assume un importanza particolare nel caso in cui sia previsto l'anatocismo. L'articolo 1284 del Codice Civile stabilisce i rari casi in cui l'anatocismo degli interessi è ammesso. Meglio conosciuto con il termine di capitalizzazione questa pratica prevede che anche gli interessi già maturati vadano ad incrementare il capitale, divenendo così anch'essi importo su cui calcolare ulteriori interessi. Uno dei casi maggiormente diffusi è rappresentato dal conteggio degli interessi passivi effettuato dalle banche, che a scadenza trimestrale va ad aggiungersi all'importo negativo, aumentando la base su cui vengono calcolati gli interessi futuri.
Con decreto ministeriale del 11 dicembre 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 15 dicembre 2014, il Ministero del Tesoro ha stabilito, nei termini di legge, un adeguamento del tasso da utilizzare per il calcolo interessi legali nell'anno in corso nella misura dello 0,5%. Si tratta di un valore estremamente basso che non si registrava dal 1942, pari alla metà del tasso previsto per l'anno precedente che ammontava all'1%. Tutto ciò è dovuto al basso rendimento su media annua dei Titoli di Stato di durata non inferiore all'anno e all'inflazione registrata nel periodo immediatamente precedente. In pratica ogni eventuale debito che il cittadino potrà ritrovarsi a dover saldare verso lo Stato o la Pubblica Amministrazione sarà gravato da interessi legali dello 0,5% annuo, che dovranno essere rapportati ai giorni di effettivo ritardo nel pagamento.
Molti contratti, fra cui quelli di locazione, prevedono il loro perfezionamento attraverso il versamento di un deposito cauzionale. Il denaro versato a questo titolo al momento della stipula del contratto, viene tenuto in custodia dalla parte che cede il bene a garanzia di tutti gli adempimenti contrattuali dell'altra parte. Ove non espressamente previsto, tale somma è da considerarsi fruttifera di interessi che dovranno essere corrisposti dal cedente insieme alla somma avuta in cauzione. L'esempio più classico è dato dal contratto di locazione di un immobile: gli importi versati a titolo di deposito cauzionale, pari generalmente ad una o due mensilità, dovranno essere rimborsati al locatario al termine del contratto, previa verifica del perfetto stato di conservazione dell'immobile. A questi importi, se non espressamente previsto, dovranno essere applicati gli interessi legali calcolati per ogni anno in base al tasso di volta in volta deliberato.